Pallanuoto A1 femminile, si chiude la stagione meravigliosa del Rapallo Pallanuoto

Si chiude ai quarti di finale dei Play Off la stagione del Rapallo Pallanuoto. Il Trieste si aggiudica, con merito,
la doppia sfida che vale le semifinali in cui affronterà la SIS Roma. Un pizzico di amarezza in casa Rapallo per
non aver potuto affrontare al meglio i quarti, vista l’indisponibilità di Roberta Bianconi. L’assenza di Robi
Nazionale, leader tecnica ma soprattutto caratteriale delle giallo blu, è pesata non poco nelle gare play off.
Tuttavia il cammino del Rapallo, formazione neo promossa, resta assolutamente positivo come tiene a
specificare Patron Enrico Antonucci:
“Voglio prima di ogni altra cosa ringraziare questo splendido gruppo di ragazze e tutto lo staff che hanno reso
possibile questa stagione meravigliosa. È d’obbligo sottolineare che siamo una neopromossa, inoltre sento
spesso parlare di squadre giovani, con età media bassa, noi abbiamo otto Under 20 in rosa, come tante altre
compagini del massimo campionato ma ciò che veramente rende straordinario il nostro percorso non è solo
il dato anagrafico, ci sono tante Under 20 che hanno diversi campionati di A1 sulle spalle, noi contiamo nove
esordienti assolute nella massima serie, di queste almeno tre sempre schierate nel sette iniziale in ruoli
nevralgici, le altre hanno rappresentato i primi cambi a disposizione del tecnico, di queste in due si sono
alternate in prima squadra con un buon minutaggio, quindi tutte centrali nel nostro progetto tecnico, questi
sono dati concreti che danno l’effettivo valore del quinto posto in campionato e del quarto posto in Coppa
Italia, che non possono che renderci felici; siamo tornati in A1 in punta di piedi senza fare proclami e
dichiarando da subito il nostro obiettivo che era la salvezza. Queste ragazze, il Coach e l’intero staff hanno
dovuto affrontare e superare difficoltà indicibili: sedute d’allenamento in piscine di città diverse, tra Rapallo,
La Spezia, Milano, una lunga serie di sfortunati infortuni, basti pensare all’assenza di Roberta, o all’infortunio
di Caso che ha difeso la nostra porta con una mano fratturata per più di metà girone d’andata, solo per
citarne alcuni. Una lotta contro tutti e tutto, regolamenti cambiati in corsa, diversi arbitraggi non all’altezza,
come accaduto nell’ultimo atto di questo campionato, con un metro di giudizio indecifrabile che cambia in
base all’andamento della partita, giudici di linea assorti nei propri pensieri, di contro tante pretese tutte a
carico delle società che meritano a mio parare maggior rispetto e sensibilitá da parte dei vertici di questo
sport. Dico questo per amore della Pallanuoto, soprattutto quella in rosa che oggi è paragonabile ad un
malato grave in terapia intensiva e chiedo a chi risiede nella stanza dei bottoni di non chiudere l’ossigeno che
ancora lo tiene in vita, la mia non vuole essere una critica fine a se stessa ma un grido d’allarme, sono le
società a formare, allenare, pagare le atlete, senza di noi non ci sarebbe una nazionale e nemmeno una
federazione. Nonostante tutto l’enorme passione che mi lega a questo sport mi impone di andare avanti, ora
proseguiamo con i campionati giovanili, abbiamo già un programma di massima per il futuro delle nostre
giovanissime atlete che vede la continuità nella preziosa collaborazione con la Venere Azzurra,
contestualmente portiamo avanti il lavoro per la prima squadra con l’obiettivo di provare a risolvere problemi
di natura logistica senza perdere di vista la parte tecnica.

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