Nella mattinata di venerdì, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale di Asti, nelle province di Asti, Palermo, Rovigo,
Pisa e Cuneo, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia
cautelare emessa il 27 giugno dal Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Asti (su richiesta della locale Procura della
Repubblica) nei confronti di 13 persone (8 in carcere e 5 agli arresti
domiciliari) ritenute responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio
aggravato, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio
di stupefacenti, estorsione e rapina in abitazione.
Il provvedimento restrittivo trae origine dalle indagini avviate
nell’anno 2018 e sviluppate attraverso l’incessante monitoraggio di
noti pregiudicati del luogo nonché la valorizzazione di alcuni elementi
investigativi raccolti nell’ambito della precedente operazione
“Barbarossa”, condotta dal medesimo Reparto e che ha portato nei
mesi scorsi, alla condanna in via definitiva per il reato di associazione
di tipo mafioso nei confronti di numerosi soggetti facenti parte della
locale articolazione della ‘ndrangheta calabrese.
L’attuale operazione ha svelato la crescente affermazione della
nota famiglia LO PORTO, a carico di alcuni componenti della quale
sono stati contestati gravi episodi delittuosi.
Tra i destinatari della misura, tra gli altri, figura anche B.F.
cinquantenne, appartenente alla storica famiglia attiva
nella provincia di Torino originaria di Gioiosa Jonica (RC).
Le investigazioni hanno permesso di ottenere un solido quadro
probatorio in ordine a diversi eventi criminosi occorsi nella Provincia
di Asti tra il 2017 ed il 2020, e più nello specifico:
– un tentato omicidio a colpi di pistola ai danni di un pregiudicato
albanese, commesso in Asti il 06 ottobre del 2017;
– diversi episodi di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, in
taluni casi utilizzate a scopo intimidatorio;
– un incendio doloso di un’autovettura quale ritorsione in danno di
un nucleo famigliare del luogo avvenuta nel quartiere “Praia” di
Asti nel novembre del 2018;
– due episodi di estorsione ai fini di recupero crediti ai danni di
imprenditori del posto;
– numerosi episodi di detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti;
– tre efferate rapine in abitazione commesse nelle province di
Cuneo e Alessandria:
⮚ rapina commessa in data 11.10.2018 in Santo Stefano Belbo
(CN) ai danni della nota famiglia SANTERO, in cui gli indagati,
qualificatisi come appartenenti alla Polizia di Stato, erano
riusciti ad impossessarsi con violenza e minaccia, di denaro in
contanti, orologi e monili di pregio;
⮚ rapina commessa in data 19.10.2018 in Bosio (AL) in cui gli
indagati, qualificatisi come militari dell’Arma dei Carabinieri
(con placca indossata al collo) erano riusciti ad impossessarsi di
diversi oggetti preziosi;
⮚ rapina commessa in data 23.12.2019 in Alba (CN) in cui erano
stati asportati denaro in contanti e oggetti preziosi.
Nell’ambito del presente procedimento, risultano indagate, a vario
titolo, complessive 25 persone, la cui posizione è tuttora al vaglio
dell’Autorità Giudiziaria.
Nel corso delle indagini, allo scopo di riscontrare le condotte
delittuose, sono stati eseguiti arresti in flagranza per reati in materia
di armi e stupefacenti con conseguente sequestro di ingenti
quantitativi di stupefacente e denaro contante nonché armi da fuoco
utilizzate per le attività illecite contestate agli indagati.