Pallavolo, Monica Tripiedi coach dell’Acqui temminile

di Andrea Icardi

Un allenatore deve essere anche un esempio e chi, se non una giocatrice di Acqui Terme che, dopo essersi formata nel settore giovanile della sua città, è arrivata a calcare i campi di serie A in varie parti d’Italia, può essere un modello da seguire per le giovani leve termali?

Dopo aver annunciato il professor Luciano Pedullà come direttore tecnico, la Pallavolo Acqui Terme è orgogliosa di poter annunciare un altro profilo di altissimo livello nello staff tecnico del proprio settore giovanile. Monica Tripiedi, acquese, è un ex giocatrice di serie A che, dopo essere cresciuta sportivamente nel settore giovanile della sua città sino in serie C, a soli sedici anni ha fatto le valigie per andare a giocare prima in serie B2 e B1 (Cafasse e Casale) poi in serie A2 (Altamura, Curtatone e Sassuolo) e infine serie A1 (Santeramo e Piacenza). Dopo aver appeso le ginocchiere al chiodo, ha iniziato a maturare qualche esperienza come allenatrice e assistente sia nel settore femminile che maschile, poi ha interrotto per motivi familiari. Dopo più di dieci anni Monica è pronta a rimettersi in gioco, mettendo a disposizione la sua voglia e la sua esperienza.

Un nuovo inizio sia per te e sia per la società?

Considero questa esperienza come una nuova partenza per vari motivi. Dopo aver fatto qualche esperienza, sia nel femminile, in serie D, che nel maschile, dove ho fatto da assistente in serie B a Pino Varano e a Cico Dogliero, ho interrotto, anche per motivi familiari. Adesso, dopo più di dieci anni, con un progetto solido davanti è l’occasione giusta per rimettermi in gioco e aiutare il movimento pallavolistico di Acqui. Visto che nella mia carriera ho avuto la fortuna di confrontarmi con allenatori e giocatrici di alto livello, mi sembra quasi un dovere portare alla dove sono nata il mio vissuto”

Da qualche settimana Monica è al lavoro con lo staff tecnico che la società sta allestendo per la prossima stagione, sotto la supervisione del nuovo direttore tecnico Luciano Pedullà

Abbiamo già fatto alcune sedute di allenamento conoscitive per farci conoscere e conoscere noi le ragazze. Vogliamo capire il loro livello, gli aspetti su cui lavorare, iniziare a trasmettere il nostro metodo per poi capire come improntare il nostro metodo di lavoro”

Conoscevi già coach Pedullà? Come ti trovi a lavorare con lui?

Avendo terminato la mia carriera da giocatrice nel 2007 per problemi fisici, non ho mai avuto modo di incontrarlo in campo, essendo lui arrivato in periodi differenti, anche se conoscevo il suo nome e la sua reputazione come lui aveva già sentito parlare di me. Abbiamo entrambi una forte passione e abbiamo una visione comune sul metodo di lavoro e su come trasmettere le conoscenze alle ragazze, per questo si lavora bene insieme. È bello avere un progetto solido a cui potersi dedicare. Sicuramente i primi anni saranno impegnativi perché ogni cambiamento richiede tempo per dare i suoi frutti. Ma il nostro obiettivo è puntare a valorizzare il potenziale di queste ragazze e offrire loro la possibilità di vivere la pallavolo al massimo livello come l’abbiamo vissuta noi. Per me la pallavolo è unica e fa parte di impegno e professionalità. Vorrei lavorare bene sui fondamentali e tirare fuori le giocatrici, ma soprattutto trasmettere la forza del gruppo. Un giocatore in sé non è perfetto, una squadra potrebbe esserlo. Vorrei trasmettere quello. Del nuovo gruppo di lavoro, mi piace la determinazione e la voglia che tutti hanno di creare qualcosa di duraturo nel tempo, partendo dalle basi. Vogliamo puntare sulla crescita e lavorare sulle fondamenta solide. È un nuovo inizio non solo per me, ma per l’intero movimento di Acqui. Quello che è stato creato in passato è qualcosa di bello da preservare e far crescere. Claudio Valnegri è stato tantissimo per Acqui, ha mantenuto in piedi una realtà solida e ha dato la possibilità a tante ragazze di esprimersi. Lui, adesso Stefano Negrini, ed altre persone in passato, sono personaggi da ammirare perché hanno permesso e permettono alle ragazze acquesi e ai propri genitori di avere una grande realtà a chilometro zero. Mi piacerebbe che le ragazze di Acqui continuino ad avere l’opportunità di avere una pallavolo con la P maiuscola in questo contesto senza dovere spostarsi. L’obiettivo a lungo termine è ritornare ad avere una prima squadra di livello con ragazze acquesi”

Sai già quale gruppo guiderai?

Non abbiamo ancora deciso. Sto aspettando di parlare con Luciano per avere una panoramica sulle ragazze e decidere insieme a lui quale annata seguire anche in base alla mia disponibilità legata agli impegni lavorativi e familiari. Sono qui a completa disposizione con esperienza, voglia, passione e dedizione da dare. Luciano è il punto di riferimento principale, e cerchiamo di lavorare insieme per portare il meglio alle ragazze.”

Hai qualcosa da aggiungere?

Giocavo con la mentalità delle tre C: Cuore, Cervello e Coraggio. Questo mi ha portato a giocare ad alti livelli. Ugualmente come allenatrice vorrò farlo per dare il meglio e trasmetterlo alle bambine/ragazze della pallavolo.”

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