Monastero Bormida, ‘Di Bello in Bello’ mostra al Castello dal 19 agosto

“Il castello di Monastero Bormida, già abbazia benedettina e poi munito maniero delle famiglie Del Carretto e Della
Rovere, è da oltre un decennio prestigiosa sede di attività espositive e sta affiancando a questa ormai consolidata
tradizione, a cui sono dedicati vasti e attrezzati saloni posti al secondo piano, anche un’ala del piano nobile dedicata ad
attività museale permanente, con la prossima apertura della gipsoteca “Edoardo Rubino”, realizzata grazie al prestito
delle opere di questo importante scultore del Novecento da parte della Regione Piemonte e della G.A.M. di Torino

Un contenitore culturale, quindi, la cui attività – grazie alla sinergia tra Comune e Associazione Museo del Monastero –
fu avviata nel 2013 con la mostra “Eso Peluzzi e il suo tempo” e si è ripetuta ininterrottamente negli anni dando vita a
molteplici eventi che hanno scandito l’estate culturale del Basso Piemonte, incontrando il crescente interesse di critici,
studiosi e appassionati d’arte.

Accanto alle mostre dedicate ad artisti o correnti del passato, da alcuni anni le sale espositive ospitano anche personali
di artisti contemporanei particolarmente significativi. Così ad esempio è stato per Concetto Fusillo, per Massimo Berruti,
per Giancarlo Ferraris e Massimo Ricci e altri. Ora è la volta di un inedito accostamento tra le fotografie artistiche di
paesaggio che hanno reso celebre Manuel Cazzola e la pittura non figurativa di Carlo Dottor che pur non avendo un
apparente nesso con forme o oggetti della realtà riesce a dialogare in perfetta sintonia con i tramonti sulle Langhe, i
calanchi di Turpino, le terrazze in pietra a secco di Roccaverano, i vigneti del Monferrato e delle Langhe.

Una ricerca della bellezza che va oltre i limiti e i confini, spesso angusti, dei generi artistici, delle classificazioni dei critici,
della opinione comune”, conclude così il Sindaco di Monastero Bormida Luigi Gallareto.
La rassegna, intitolata “Di bello in bello”, rappresenta la ricerca della bellezza di due artisti. Ciascuno si esprime con la
propria tecnica e il proprio linguaggio, hanno un percorso diverso, ma nel loro lavoro creativo sono accomunati
dall’obiettivo della bellezza e dalla convinzione che l’opera d’arte debba essere una risposta al bisogno di bellezza. Un
bisogno naturale che tutti sentiamo, e che l’artista cerca di soddisfare per sé creando qualcosa di unico, in aggiunta a
quanto la natura stessa e la vita offrono in termini di bellezza. Quando un’opera riesce a soddisfare qualcosa di quel
bisogno interiore di bellezza, è degna di essere proposta al pubblico e sarà nel riconoscimento immediato di questa
bellezza, nel sentimento di appagamento spirituale e sensoriale che questa procura, che può avvenire l’incontro vero tra
artista e pubblico.
Condividendo queste idee di fondo, Carlo Dottor pittore e scultore e Manuel Cazzola fotografo scommettono su una
ricerca comune che diventa contenuto culturale. Cazzola pratica una fotografia d’amore per il paesaggio, la natura e il
patrimonio architettonico. Il filo che lega i suoi scatti è una ricerca della bellezza in quegli angoli del territorio che sono il
nostro quotidiano e che forse pochi vedono. Un’arte che è un invito a guardare diversamente e si nutre nel dialogo di
quanti cogliendo l’invito riconoscono bellezza. Dottor, che ha un lungo percorso internazionale, esprime con un
linguaggio non figurativo, e una tecnica pittorica unica, realtà che esistono nelle sensazioni, nelle memorie e nelle
emozioni che luoghi e situazioni umane lasciano in noi.
La mostra presenta circa 60 opere di entrambi gli artisti, volutamente in dialogo. Se il linguaggio e le tecniche sono
diverse, il filo conduttore comune è lo sguardo su realtà visibili del territorio – con la fotografia – e realtà non visibili, ma
altrettanto reali e percettibili essendo situazioni dell’esistenza, memorie di luoghi e di eventi – con la pittura e la scultura.
Accompagnano le opere alcuni brevi testi, sintesi del pensiero degli artisti sulla “bellezza” in quanto elemento essenziale
della loro ricerca artistica, nonché sul rapporto tra creazione artistica attuale e patrimonio del territorio.
Oltre a sentire la responsabilità in quanto artisti di creare patrimonio per il futuro, per entrambi il patrimonio è il
contenuto, sia esso quello naturale e storico, che quello umano delle esperienze interiori che segnano le nostre vite.
Vorrebbero che la fusione nell’arte di questi contenuti lasciasse una traccia profonda, da amare. Una traccia di bellezza.
La Mostra, ha il patrocinio di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Comune di Monastero Bormida,
Associazione Museo del Monastero.
Il vernissage della mostra, al quale sono invitati tutti a partecipare, sarà il 26 Agosto alle ore 17.

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