Liguria da scoprire 1, l’ascensore di Montegalletto e il Castello d’Albertis

di Antonella Pratali

“Un serpente che ha mangiato un coniglio e non ha potuto digerirlo”. Sintesi perfetta e poetica che
Montale formulò pensando all’orografia di Genova, che così ci appare se la guardiamo dall’alto.
Perché la città, che si estende da Voltri (a ovest) a Nervi (a est), non si sviluppa soltanto lungo la
costa. Dalla lingua di terra che monti e mare concedono, densamente popolata, le case si
arrampicano sui pendii alle spalle del centro, frazioni e paesi si estendono lungo la Val Bisagno e la
Val Polcevera: Genova è “brezza e luce in salita”, recita un verso di Giorgio Caproni. Proprio per
questo i genovesi, popolo abituato alla fatica, si sono industriati ad aggirare gli ostacoli dei mille
gradini e delle creûze impervie costruendo ascensori, funicolari e cremagliere. Ed ecco che in pochi
minuti si va dal centro alle alture, aggirando il traffico e ammirando il panorama comodamente
seduti in cabina. Il servizio è gestito dall’AMT (Azienda Municipalizzata Trasporti) ed è gratis
almeno fino alla fine del 2023.
Se arrivate alla stazione di Porta Principe, potete avviarvi verso via Balbi e dopo pochi metri, sul
lato sinistro, seguire il cartello che indica “Ascensore Castello d’Albertis – Montegalletto”.
L’impianto, unico al mondo nel suo genere, fu realizzato nel 1929 e successivamente rimodernato e
messo a norma rispettando la struttura originale. Salirete in una cabina che avanzerà per trecento
metri in piano come un trenino, e poi verrà sollevata per settanta metri, come un vero e proprio
ascensore, fino a uno dei quartieri della parte alta di Genova.
Pochi passi ed eccoci al Castello D’Albertis, realizzato dal capitano Enrico Alberto D’Albertis che
gli diede il suo nome e lo elesse a dimora, per poi donarlo alla città nel 1932. Fu costruito verso la
fine del XIX secolo in stile neogotico sui resti delle mura, nel quartiere che oggi si chiama
Castelletto. Dai suoi rigogliosi giardini si gode di una vista aperta su Genova, il porto e il Mar
Ligure, mentre al suo interno, oggi Museo delle Culture del Mondo, si può vagare tra le camere
delle meraviglie e curiosare tra suggestioni di mondi lontani e oggetti esotici, collezionati dal
capitano nel corso dei suoi lunghi viaggi. Non ci andate se il mistero vi inquieta: si dice che una
porta interna chiusa sempre a chiave e allarmata venga talvolta trovata inspiegabilmente spalancata,
sempre di notte, costringendo i custodi a tornare al castello per richiuderla.

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