Alcune patologie possono causare la revoca della patente. Scopri quali malattie non ti permettono più di guidare e cosa prevede la legge.
Esistono alcune patologie che possono avere un impatto diretto sul possesso della patente di guida. Spesso non ci pensiamo, ma la nostra salute fisica e mentale è un elemento fondamentale per garantire una guida sicura, sia per noi stessi che per gli altri utenti della strada.

Alcune condizioni mediche, infatti, possono influenzare negativamente i riflessi, l’attenzione, il coordinamento motorio o le capacità cognitive, compromettendo seriamente la nostra idoneità alla guida. In questi casi, la legge italiana prevede la possibilità di limitare, sospendere o addirittura revocare la patente di guida, proprio per tutelare la sicurezza collettiva. Conoscere quali sono queste patologie e come vengono valutate le singole situazioni può aiutare a evitare problemi legali, ma soprattutto a guidare in modo consapevole e responsabile.
Le principali malattie che possono compromettere la patente
Guidare è un’attività complessa che richiede riflessi pronti, attenzione costante, controllo motorio e capacità di prendere decisioni rapide. Alcune malattie possono interferire con una o più di queste funzioni, mettendo a rischio non solo la sicurezza del conducente, ma anche quella degli altri utenti della strada.

Tra le patologie più frequentemente valutate c’è l’epilessia. Chi soffre di crisi epilettiche può guidare solo se ha un controllo stabile della malattia da almeno un anno. Poi l’ictus, che può lasciare deficit motori o cognitivi che compromettono la guida. Serve una valutazione neurologica e funzionale. Anche la sclerosi multipla e il Morbo di Parkinson possono precludere la guida. La demenza (Alzheimer e simili) provoca la perdita di memoria ed è del tutto incompatibile la guida.
Anche i disturbi mentali possono influire sulla patente. Ad esempio, se si hanno disturbi psicotici – la schizofrenia, il disturbo bipolare, anche se richiede valutazioni caso per caso, in base al controllo della malattia; i disturbi gravi della personalità o del comportamento; così anche la dipendenza da alcol o sostanze stupefacenti.
Tra le condizioni mediche che possono compromettere l’idoneità alla guida rientrano anche diverse malattie cardiovascolari. Aritmie gravi e sincopi inspiegate possono causare perdite di coscienza improvvise, rendendo estremamente pericolosa la guida. Lo stesso vale per chi soffre di angina instabile o di insufficienza cardiaca avanzata, situazioni in cui anche uno sforzo minimo può mettere a rischio la salute del conducente e la sicurezza stradale. I portatori di pacemaker devono sottoporsi a controlli regolari e dichiarare la presenza del dispositivo durante la visita per il rilascio o il rinnovo della patente.
Anche il diabete mellito, soprattutto se trattato con insulina, può rappresentare un rischio. In particolare, quando si verificano episodi di ipoglicemia non riconosciuti, che alterano la lucidità mentale. A questo si aggiungono le patologie visive, come il glaucoma o la retinopatia diabetica, che possono ridurre significativamente il campo visivo o l’acuità visiva. Infine, anche problemi all’udito e alcune forme di disabilità fisica possono influire sulla capacità di guidare in sicurezza. In molti di questi casi, è possibile ottenere la patente solo a seguito di una valutazione medica approfondita.