Il Lupo: Rischi ed Opportunità nella coabitazione dei grandi carnivori” è il tema dell’evento svoltosi martedì 29 novembre, organizzato dall’eurodeputato Alessandro Panza del Gruppo ID – Lega presso la sala ASP 1H1 del Parlamento Europeo.
Lo scopo è stato quello di affrontare le tematiche legate al crescente numero di lupi nelle aree montane e rurali europee con relatori l’europarlamentare Franc Bogovic (PPE), Herbert Dorfmann (PPE) e il faunista Enrico Merli.
“La presenza del lupo si sta facendo sempre più intensa in diverse regioni europee, dal Verbano – Cusio – Ossola alla Galizia alla Polonia, pertanto è indispensabile che l’Unione Europea sviluppi urgentemente un approccio coordinato per supportare quegli Stati, come l’Italia, che più di altri sono colpiti dal fenomeno – dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile per le politiche delle aree montane della Lega -.
I lupi censiti in questo momento in Europa sono almeno 21.500, a testimonianza del successo della Direttiva Habitat che trent’anni fa nasceva per proteggerli e in cui sono stati inseriti come specie a rischio. Oggi, dopo trent’anni dall’adozione di questa misura, sono subentrati altri tipi di problemi, come la convivenza con le popolazioni locali, soprattutto per chi svolga attività di allevamento e di pastorizia nelle regioni montane alpine e nelle aree rurali del continente.
Di questo e di quali possano essere le prospettive, si è discusso con i colleghi del Partito Popolare – prosegue l’europarlamentare -, il faunista Enrico Merli ci ha fornito dati scientifici su cui lavorare per approfondire la tematica, sicuramente un punto fondamentale emerso, che anche il professor Merli ha tenuto a ribadire, è quello per cui compito degli scienziati sia l’analisi dei dati, ma poi compito e onere della politica e delle amministrazioni trovare le soluzioni. Troppo spesso abbiamo invece sovrapposizioni di competenze che non contribuiscono a dare risposte concrete ai cittadini. E’ indispensabile e prioritario trovare un punto di equilibrio per la gestione del territorio, della biodiversità e per la stessa salvaguardia della razza; non dimentichiamo che la presenza incontrollata del lupo può dar vita al fenomeno dell’ibridazione, che mette a rischio il patrimonio genetico di quel “canis lupus” che è tornato a frequentare le nostre montagne e che potrebbe disperdersi. Quindi, per la stessa salvaguardia del lupo, è importante avere un piano di gestione. Soprattutto serve che la Commissione comprenda che non bisogna intervenire solo a livello europeo ma anche e soprattutto a livello locale, a partire da Bruxelles passando dagli Stati Membri e dai governi locali, serve la possibilità di intervenire tempestivamente, in maniera chirurgica. La risposta al problema non è la caccia indiscriminata al lupo, ma affrontare il tema in modo empirico e pragmatico, senza ideologia; penso agli amici elvetici che stanno mettendo in campo un piano di gestione del lupo fatto con numeri e concretezza. Questa è la strada da seguire in Europa e in Italia – dichiara Panza.
L’incontro ha consentito uno scambio di opinioni anche a seguito delle tante segnalazioni giunte in merito a questo argomento. E’ giusto dare voce a chi vive il disagio che questa situazione sta creando ed aprire il dibattito circa le diverse soluzioni e misure adottate da alcuni Stati Membri, esplorando le possibili azioni da intraprendere per una gestione efficace del lupo e del contesto in cui è inserito”.