Massimo Iaretti 
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di Marco Delpino
Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e intervistare Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo Emerito di Ivrea scomparso lo scorso 16 luglio, a Santa Margherita Ligure in occasione di un incontro promosso dalla Parrocchia di N. S. della Rosa e fortemente voluto e organizzato dall’allora Parroco Don Gian Emanuele Muratore. Era il 7 novembre 2014 e l’incontro con il Presule fu davvero entusiasmante.
Monsignor Luigi Bettazzi avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 26 novembre. Per 33 anni fu Vescovo di Ivrea e per 17 Presidente di “Pax Christi”.
Ultimo testimone del Concilio Vaticano II a fianco al cardinale Lercaro, Mons. Bettazzi nei suoi lunghi anni di episcopato e di presenza vigile e partecipe nel contesto sociale e culturale dell’Italia, ha contribuito in modo significativo a costruire una cultura di pace, di giustizia e di dialogo, sensibile ai problemi degli ultimi e degli esclusi, incarnando una visione di Chiesa aperta al mondo e schierata con i più deboli, intravedendo “il sole all’orizzonte”, quel sole rappresentato oggi da Papa Francesco.
Una testimonianza coraggiosa e coerente, con il costante invito a far crescere in tutti una mentalità di pace per costruire una “Chiesa povera”, scevra da titoli, lussi e onorificenze.
Monsignor Bettazzi fu un personaggio “controcorrente”. Tra le tante coraggiose iniziative, contribuì alla riscoperta e alla valorizzazione dell’opera “Le Cinque Piaghe della Santa Chiesa” scritta dal sacerdote liberale Antonio Rosmini (filosofo e teologo, beatificato da Papa Benedetto XVI), opera messa all’indice dalla Chiesa risorgimentale.
