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“L’annuncio del Ministero di un Parco di Portofino che diventerà nazionale ma perimetrato a tre soli Comuni, come dai confini scelti nel 1935 per la creazione del Parco regionale, è l’ennesima prova di una politica che non rispetta la volontà dei territori, e che ascolta questi ultimi solo se danno ragione alla maggioranza”. A dichiararlo la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia, nel commentare la notizia dell’imminente firma per il Parco nazionale da parte del ministro Pichetto Fratin, che già aveva visto nell’immediato la dura reazione dell’Associazione Amici del Monte di Portofino che aveva in un comunicato evidenziato il cambio di rotta di Pichetto Fratin rispetto a quanto aveva assicurato nell’incontro avuto con loro a Roma.
“Il governo accoglie in toto la proposta di Regione Liguria di un parco ‘francobollo’, il più piccolo d’Italia, per accontentare la Lega a prescindere da tutte le persone che vivono un territorio che avrebbe avuto la straordinaria opportunità economica e sociale di essere parco nazionale – sottolinea Candia -. I Comuni di Rapallo, Zoagli, Coreglia e Chiavari avevano chiesto di far parte del nuovo Parco Nazionale, intravedendo grandi opportunità di sviluppo verde e sostenibile per tutta l’area del Tigullio. Regione e governo hanno però dimostrato, ancora una volta, di non essere in grado di vedere nei parchi un’opportunità di rilancio del territorio e dell’economia, come avviene già da diversi anni negli altri paesi europei. Un grande Parco Nazionale non significa solo tutela ambientale ma vuol dire anche opportunità economiche per le nuove generazioni attraverso un turismo e un’agricoltura di qualità all’interno di un’area protetta”.
“Non c’è nessuna ragione tecnica per accettare una scelta di questo tipo. Toti prima e il governo poi alle opportunità di sviluppo del territorio hanno preferito le opportunità politiche con la Lega, che da sempre rema contro il progetto di parco allargato per salvaguardare gli interessi dei cacciatori – spiega la consigliera regionale -. Sul perimetro del nuovo parco la Regione ne ha fatto un discorso ideologico che va al di là del benessere e del volere dei territori”.
“In Italia e in Europa è dimostrato che dove vengono create nuove aree protette si crea un volano per il rilancio dei territori – conclude Selena Candia -. Nello specifico di questo progetto ricordo che ci sono aree come la Val Fontanabuona e l’interno del Tigullio che da diversi anni stanno facendo i conti con un forte spopolamento. Il parco allargato poteva essere una grande occasione per riportare persone a vivere e a lavorare in quei luoghi”.