Santa Margherita Ligure, botta e risposta tra sindaco e Tigulliana per il convento dei Cappuccini

La notizia di una possibile vendita del convento dei Frati Cappuccini di Santa Margherita Ligure ha suscitato un botta e risposta tra il sindaco Paolo Donadoni e l’associazione culturale Tigulliana. Pubblichiamo integralmente entrambi gli interventi

Così il sindaco di Santa Margherita Ligure Donadoni in un intervento lungo ed articolato:

LA CONGREGAZIONE DEI FRATI CAPPUCCINI

In data odierna, mi sono sentito in dovere di scusarmi con la congregazione del Frati Cappuccini (sia di Santa Margherita Ligure, sia della sede centrale di Genova da cui dipendono) per la forma e i contenuti di un comunicato stampa diramato in data 6 novembre 2023 dall’associazione sammargheritese Tigulliana.

La congregazione ha una sua rappresentanza di Frati a Santa Margherita Ligure all’interno del Convento che rappresenta un valore cittadino da innumerevoli anni. Si tratta di un valore riconosciuto e apprezzato dalla collettività e, nell’ultimo decennio, si è consolidata una forte sinergia con l’Amministrazione cittadina nella condivisione di progetti concreti a beneficio del nostro territorio (i Frati, ad esempio, fanno parte della nostra “Consulta del volontariato”). Progetti che hanno anche coinvolto varie associazioni cittadine. Un circuito virtuoso di cui essere orgogliosi e da difendere.

IL COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE “TIGULLIANA”

Tuttavia nel comunicato diramato dalla predetta associazione si legge che «potrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno» la chiusura del convento con «successiva ipotetica vendita a fini immobiliari e speculativi». Poi ribadendo di nuovo, poche righe dopo, che l’asserita operazione rischierebbe di portare il compendio immobiliare «nelle mani della speculazione edilizia».

Temo che non ci sia resi conto di cosa significhi attribuire – seppure in via di ipotesi – a una congregazione religiosa di voler vendere un bene immobiliare di questa importanza storica e di questo prestigio per fare speculazione edilizia. Notizia che arriva inaspettata, come “un fulmine a cielo sereno”, titillante, appetitosa e infatti subito ripresa da vari organi di informazione a caratteri cubitali. Ma si tratta di asserzioni totalmente infondate.

IL DATO DEL P.R.G. (PIANO REGOLATORE GENERALE)

Tali asserzioni risultano già contraddette, infatti, dal dato testuale della disciplina vigente. Un corretto inquadramento generale dello stato giuridico dei beni, chiarisce infatti che il compendio immobiliare rappresenta una edificazione di interesse comune, nello specifico AR (attrezzature religiose) nell’attuale P.R.G., confermato nello schema di piano comunale approvato in IC27_ (schema di P.U.C.), ovvero si tratta di un interesse comune già esistente e consolidato. Eventuali ipotizzate modifiche della destinazione d’uso dovrebbero quindi venire necessariamente sottoposte a variante urbanistica da approvarsi con il consenso del Consiglio comunale. Pertanto non è ipotizzabile nessuna possibilità di speculazione edilizia.

IL DATO DI FATTO

Sgomberato il campo da questo timore infondato, ci troviamo in una situazione paradossale. Non dobbiamo difendere Santa Margherita Ligure dagli eventuali intenti «immobiliari e speculativi» dei Frati cappuccini, ma – al contrario – dobbiamo difendere i Frati cappuccini da insinuazioni accusatorie del tutto immotivate. Chi si autoproclama paladino dell’interesse collettivo in realtà sta arrecando una grave ingiustizia a discapito dell’onestà spirituale e operativa dei Frati cappuccini, esponendoli a una pubblica gogna totalmente immeritata.

A ciò si aggiunge anche un atteggiamento e un tono inappropriati (probabilmente dovrei dire offensivi), dato che l’associazione Tigulliana richiama la congregazione religiosa ad agire «in linea con gli insegnamenti francescani», e contesta che i Frati starebbero invece operando «non in linea con gli insegnamenti di San Francesco che, otto secoli fa, ha predicato la fraternità, la povertà, l’accoglienza e la condivisione». Provo francamente imbarazzo di fronte a una associazione cittadina che si ritiene autorizzata a “fare la morale” ai Frati. Gratuitamente. Senza nessuna ragione. Sulla base del pettegolezzo (non vi è nulla, si legge nel comunicato della Tigulliana, se non una «voce» che «era nell’aria»…). Francamente temo si sia superata la soglia di quel minimo di buon senso e di buona educazione che dovrebbe guidare chiunque si consenta – tanto più se non riveste alcun ruolo istituzionale – di rivolgersi pubblicamente alle istituzioni (in questo caso religiose).

Tale associazione, infine, si è autoproposta al fine di coinvolgere altre associazioni per una raccolta firme. Leggasi: «tutte le associazioni cittadine sono mobilitate e possono rivolgersi alla Tigulliana». Una vera e propria chiamata alle armi. Una situazione paradossale.

LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE

A titolo personale e a nome dell’Amministrazione di Santa Margherita Ligure ho espresso la nostra riconoscenza alla congregazione dei Frati cappuccini (sia alla rappresentanza sammargheritese, sia alla sede centrale di Genova) per il lavoro svolto in questi anni, la nostra vicinanza e il nostro supporto in questo momento davvero spiacevole e immeritato, e la totale disponibilità ad incrementare le sinergie già esistenti per concordare prospettive per il futuro. Proprio il contrario della logica conflittuale e avventata che ha animato il comunicato dell’associazione Tigulliana da cui prendiamo ufficialmente le distanze.

Non è nostra abitudine agire in base all’indiscrezione, al pettegolezzo, al sentito dire, ma soprattutto in questo caso mi sento senz’altro di credere alla parola dei Frati cappuccini, diretti interessati, e al dato normativo del PRG, piuttosto che a voci dichiaratamente generiche e neppure identificate nelle loro fonti. Ci vuole rispetto per chi da lungo tempo svolge un ruolo di natura spirituale e sociale con impegno e dedizione per la nostra Comunità cittadina. Noi siamo abituati a lavorare insieme, con spirito di sinergia, per creare rapporti duraturi e costruire prospettive.

CONCLUSIONI

L’Amministrazione ha verificato che una speculazione edilizia sarebbe materialmente impossibile, e nel contempo prosegue a rafforzare i suoi rapporti istituzionali di sinergia per evitare eventuali ipotesi di chiusura del convento.

Credo che persone che «in assenza di smentite o conferme», quindi senza certezza alcuna, si avventano a «lanciare l’allarme» alla generalità delle persone, coinvolgendo la cittadinanza e provocando timori e spaesamenti, dovrebbero imparare dai Frati cappuccini l’importanza dell’umiltà e del silenzio. Un insegnamento, questo sì, che merita tutto il nostro rispetto.

Ho ritenuto necessario questo “Comunicato stampa” di chiarimento sulla situazione attuale, al fine di evitare che una falsificazione della realtà potesse continuare a circolare nel nostro territorio coinvolgendo sempre più associazioni e cittadini ignari e in buona fede, perpetrando e aumentando così il disagio ingiustamente arrecato ai Frati cappuccini.

Ora invito a fare nostro il significato del silenzio, lasciando che le acque si calmino e le istituzioni possano ricucire i buoni rapporti e le collaborazioni di sempre.

 

Di seguito, invece, la replica del direttore dell’associazione culturale Tigulliana, Marco Delpino

 

 

… A PENSAR MALE SI FA PECCATO…

 

Compito di un giornalista (o di un’associazione culturale) è quello di dare una notizia in anticipo e NON aspettare che la notizia diventi realtà e che quindi non si possa più far nulla… perché “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…”. In questo caso, abbiamo preferito pensar male per evitare qualche “peccatuccio immobiliare” in più…

Sulla vicenda della ventilata chiusura del Convento dei Frati Cappuccini di Santa Margherita Ligure e su una possibile vendita avevamo notizie più che fondate di cui, evidentemente, il sindaco di Santa Margherita Ligure non era al corrente Noi abbiamo posto il riflettore su una “voce” che circolava con insistenza da mesi. Ora le prossime mosse dovranno essere fatte (eventualmente) alla luce del sole, soprattutto riguardo a una possibile… chiusura del Convento.

Per quanto ci riguarda, nessuna marcia indietro. Saranno “altri” costretti a fare… retromarcia.

 

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