38
Confcommercio La Spezia, CNA La Spezia, Confartigianato La Spezia e Confesercenti La Spezia esprimono forte preoccupazione per la decisione dell’amministrazione comunale di Lerici di aumentare l’imposta di soggiorno, fino ad arrivare in alcuni casi a 5 euro giornalieri. Un incremento che per gli operatori del settore alberghiero si somma alle problematiche che hanno dovuto affrontare nel corso della passata stagione come la chiusura delle spiagge a causa del Rotavirus o le forti mareggiate che hanno danneggiato le passeggiate.
“Un aumento incomprensibile, tanto più dopo aver ricevuto un danno d’immagine di grandi proporzioni che avrà ripercussioni anche il prossimo anno. – dichiara il presidente di Federalberghi Confcommercio La Spezia Valerio Beghè – Il Comune ha chiuso le spiagge il primo settembre scorso con un considerevole danno all’occupazione, agli albergatori e al gradimento dei turisti. Molti alberghi oltre alle perdite economiche hanno dovuto ricorrere a misure sanitarie in virtù dei ricoveri che si sono verificati nelle strutture. Le spiagge a oggi sono chiuse e vertono in uno stato di totale abbandono, complici anche le mareggiare, a ciò si aggiunge l’incertezza circa una riapertura nel breve periodo che lascia gli albergatori senza la possibilità di pianificare gli investimenti per la stagione estiva 2024. In questa situazione il Comune ha deciso di aumentare la tassa, arrivando a superare le quote delle mete più ambite in Liguria come Portofino o Santa Margherita Ligure, 5 euro giornalieri infatti è la tassa di soggiorno che viene applicata negli alberghi extralusso a cinque stelle di Portofino. Siamo rammaricati dalla scelta dell’amministrazione di non confrontarsi con le Associazioni prima di prendere una decisione e ci auguriamo che il Comune possa nuovamente riconsiderare le proprie scelte.”
“Il turismo lericino sta attualmente vivendo una situazione difficile – sottolinea Carmine Muro referente di Cna Turismo Lerici -. L’incertezza data dalla chiusura delle spiagge avrà effetti negativi sul turismo. Aumentare la tassa di soggiorno, quasi raddoppiandola, con una situazione come quella che stiamo vivendo, non è giustificabile. I dati dell’andamento dei flussi turistici, oltre ad essere leggermente più bassi rispetto all’anno scorso, identificano Lerici come un paese con una forte presenza di turisti italiani, che hanno meno capacità di spesa rispetto ai turisti nordeuropei e che quindi, sono più inclini a controllare costi e prezzi, a fronte di un servizio del paese che rimarrà lo stesso o estremamente compromesso, se le spiagge non verranno aperte”.
Secondo le Associazioni gli effetti dell’aumento saranno avvertiti in maniera determinante durante la bassa stagione, quando i turisti sceglieranno di non soggiornare a Lerici a favore di comuni limitrofi con quote molto più basse, costringendo dunque gli alberghi a una inevitabile chiusura.
“Dopo i danni economici e d’immagine subiti dagli operatori economici del comune causati dall’inagibilità delle spiagge, questo aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe portare tanti turisti a scegliere di alloggiare in comuni limitrofi La Spezia in primis ma anche Ameglia e Sarzana.” sostiene Antonella Simone di Confartigianato La Spezia.