Liguria da scoprire, sul navebus dal centro di Genova a Pegli

di Antonella Pratali

“Genova bisogna incontrarla venendo dal mare. Anche in tempo di maestrale, Genova mi incanta.
Dalla città alta, un breve movimento delle spalle, una svolta ad angolo retto, ed eccovi nella città
vecchia, un altro universo, segreto, pieno di odori.” (Fernand Braudel). Se si arriva a Genova in
auto, è consigliabile posteggiare appena possibile, per poter girare tranquillamente a piedi. Il
piacere di perdersi tra i caruggi induce a spingersi in vicoli sempre nuovi, ricchi di contrasti. “Ad
ogni svolta si presentano cose magnifiche, abbiette, deliziose…”, scriveva Dickens, in un labirinto
inestricabile, dove persino un genovese potrebbe sentirsi disorientato. Quando si è stanchi di
camminare, si può optare per una breve gita con il “Navebus”, gestito dall’Azienda Municipalizzata
Trasporti, e guardare Genova dal mare. Il battello parte dal Porto Antico e attraversa i principali
bacini del porto, con vista sulla Lanterna, simbolo di Genova, il Molo Vecchio, i cantieri navali, la
Stazione Marittima e la zona dell’aeroporto. Il percorso si svolge nell’arco di una mezz’ora
all’interno della diga foranea, mentre i passeggeri, protetti dai flutti e comodamente seduti, possono
ammirare il paesaggio. Questo servizio viene utilizzato da molti pegliesi, che grazie ad esso
raggiungono il centro evitando traffico e mezzi affollati, e risparmiando tempo. Si sbarca al Molo
Archetti, a Pegli, elegante quartiere del ponente genovese, autonomo fino al 1926, quando insieme
ad altri diciotto piccoli comuni fu accorpato a Genova. Nella stagione calda, si possono fare un
bagno e una sosta sulla spiaggetta antistante la zona centrale, tra la foce del Varenna e il Castello
Vianson. In inverno ci si scalda ossa e spirito con una passeggiata sul lungomare e una visita al
cuore di Pegli, ricca di verde, ville antiche ed eleganti palazzi nobiliari. Accanto alla stazione
ferroviaria, nella centralissima piazza Ponchielli, si apre l’ingresso della meravigliosa villa
Durazzo-Pallavicini, che merita una visita soprattutto, ma non solo, per i 4.500 mq. di parco
romantico che la circondano. All’interno del parco è compreso un ricco giardino botanico voluto,
nel 1794, da Clelia Durazzo, botanica di fama internazionale. La villa, meravigliosamente
affrescata, ospita il Museo di Archeologia Ligure, che documenta la vita dei liguri dalla preistoria
alla caduta dell’impero romano. Con le sue millecinquecento specie vegetali, il parco romantico è
tra i maggiori giardini storici d’Europa. Ricco di statue, laghetti e giochi d’acqua, si dice che il
percorso si presti a un’interessante quanto misteriosa interpretazione in chiave massonico-esoterica.
https://www.villadurazzopallavicini.it

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