riceviamo e pubblichiamo da Giacomo Perocchio, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Novi Ligure:
La recente sentenza del tribunale di Alessandria sulla diatriba tra i gestori delle reti idriche ci impone riflessioni
necessarie e urgenti
Da ormai circa 3 anni a Novi c’è un’accesa discussione su un credito che Gestione Acqua vanterebbe nei confronti di
AMAG Reti Idriche e di Comuni Riuniti Belforte s.r.l.
La richiesta di Gestione Acqua si basa su una presunta “perequazione” fra le società che gestiscono le reti idriche
nel nostro bacino (ATO6).
Per il PD novese il fatto che AMAG Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte avevano un debito nei confronti di ACOS è
sempre stato un dogma ed è stato ripetuto fino alla nausea. Illustri esponenti della Sinistra locale, l’attuale Sindaco
Muliere ed ex dirigenti di ACOS hanno rilasciato interviste e scritto numerosi articoli in merito sempre supportando la
solita tesi.
Non solo dal PD, ma anche da altri politici locali sono state rilasciate con molta superficialità dichiarazioni spesso
bellicose del tipo ‘’Vogliamo i 2 milioni che ci deve AMAG’’, ‘’Sono 2 milioni dei novesi’’. Probabilmente queste
persone non hanno mai saputo esattamente neanche di cosa stessero parlando, ed erano imboccati da altri personaggi
che, pur trovandosi nelle retrovie, avevano parecchio interesse nel far deflagrare la situazione politica locale.
Ricordo benissimo le reazioni e gli attacchi ricevuti quando provai a dire che forse questa ‘’perequazione’’, con un
passaggio di liquidità tra aziende, non era così fondata e che sarebbe stato meglio uscire da una visione puramente
privatistica ed aziendalistica per la gestione di uno dei beni pubblici più importanti come è l’acqua.
Neanche a dirlo: la Lega novese fu pesantemente accusata di subalternità nei confronti di Alessandria, la storia è più che
nota.
Le aziende si trovarono così a dover risolvere la questione in tribunale, e in questi anni a Novi si è sempre parlato di
‘’vittoria certa’’ riguardo a questo credito.
Io invece qualche dubbio non l’ho mai nascosto e l’ho anche espresso negli ultimi Consigli Comunali, tra l’incredulità
di buona parte del resto dell’Assemblea. La domanda che mi è sempre sorta più spontanea è stata questa:
perché l’establishment di ACOS ritiene così vitale la questione, tanto da aver pesantemente manipolato negli anni il
dibattito politico ? Forse lo scopriremo all’approvazione del prossimo bilancio di Gestione Acqua..
Alcuni giorni fa è uscita la sentenza, chiarissima: Gestione Acqua non deve un euro sia ad AMAG reti Idriche che a
Comuni Riuniti Belforte, e in più è stata condannata a pagare interamente tutte le spese legali e processuali.
Una bella botta! Alla faccia del dogma del PD novese sul ‘’credito certo che ci deve Alessandria’’.
Quindi gli esponenti di Amag Reti Idriche e quelli di Comuni Riuniti Belforte, dipinti da parte della politica novese
come approfittatori , avevano ragione a dire che la perequazione non esisteva e non era prevista in nessun contratto!
Prima di tutto mi aspetto che il Presidente di Gestione Acqua Stefano Gabriele venga a relazionare in maniera
approfondita in Consiglio Comunale: la preoccupazione principale è che i tanti mutui ed i finanziamenti ottenuti
facendosi forza di questo presunto credito possano essere rivisti dalle banche dopo la sentenza.
Poi però che fare? Premesso che in Gestione Acqua ci saranno ripercussioni, ora vogliamo continuare con la guerra
campanilistica o avere una visione più ampia?
Io credo che la nuova sfida, se non si vuole lasciare in mano solamente ai privati e a Società quotate in Borsa la gestione
della risorsa idrica, sia iniziare a pensare ad un gestore veramente unico, un gestore pubblico al 100%, un gestore
dei Comuni e dei Cittadini.
Chi vuole la guerra tra i Comuni e le Società non può che provocare un danno agli utenti, che rischia di ripercuotersi sui
cittadini sia in termini di qualità del servizio che di aumento della tariffa.
L’obiettivo deve essere garantire il servizio universalmente sul nostro territorio mantenendo una tariffa adeguata, chi ha
pensato di gestire le reti idriche per fare profitto fa parte del passato.
Credo che questa storia debba servire di lezione a molti: l’acqua è un bene irrinunciabile, l’acqua è vita, sull’acqua non
si fanno speculazioni.
P.S: Lo ricordo ancora una volta ai fautori della cattiva politica: l’acqua è un bene PUBBLICO di tutti i cittadini, non
una materia sulla quale lucrare..