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“Il rigassificatore voluto da Toti al largo di Vado Ligure non è soltanto pericoloso ed inquinante, non sarebbe soltanto un danno enorme per l’ambiente e il turismo, oggi abbiamo appreso da Eni che sarebbe anche anti-economico”.
Questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa, Roberto Centi e Selena Candia alla notizia del parere negativo espresso da Eni sul progetto di trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure.
Questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa, Roberto Centi e Selena Candia alla notizia del parere negativo espresso da Eni sul progetto di trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure.
“Il parere di Eni speriamo che sia una lezione per Giovanni Toti, Giorgia Meloni e tutta quella politica che ha pensato di imporre decisioni dall’alto senza ascoltare la popolazione – rincarano i consiglieri regionali -. A Toti in particolare poi vorremmo chiedere se per lui anche Eni può essere definito ‘un comitato del No di centrosinistra’, come spesso ha voluto etichettare il pensiero dei cittadini che hanno messo in discussione questa decisione scellerata per la Liguria”.
“Ricordiamo che Eni ha sottolineato un fatto abbastanza ovvio – spiegano Sansa, Centi e Candia -, ovvero che trasferire la nave rigassificatrice da Piombino a Vado e predisporre tutte le nuove infrastrutture per collegare il nuovo sito off-shore alla rete Snam, ha un costo elevato. E questo costo sarebbe poi scaricato sui cittadini che acquistano la materia gas, quindi una beffa nella beffa”.
“In Liguria abbiamo già un rigassificatore a Panigaglia, nello spezzino, e vorremmo che Toti si interessasse a tutti i piani di ‘sviluppo’ previsti per questo impianto on-shore, visto che una volta a regime avremo nel Golfo della Spezia il truck loading per l’accosto dei ro-ro ferry deputati al servizio navetta per autobotti e il rifacimento del pontile principale per l’attività di vessel reloading, ovvero la distribuzione di gas naturale liquefatto per navi: un progetto che prevede carico e scarico di navi metaniere con capacità tra 2.000 e 30.000 metri cubi per rifornire la Sardegna e le bettoline per il successivo pompaggio del metano alle navi di nuova generazione – concludono i consiglieri della Lista Sansa -. Inoltre non ci stancheremo mai di ricordare che per il suo futuro la Liguria deve puntare sulle energie puliti e rinnovabili, non ancora su fonti di origine fossile. E a dirlo non siamo solo noi e i ‘comitati del No’, ma le direttive europee che ci chiedono di essere totalmente indipendenti dalle fonti fossili entro il 2050”.