Con la consegna della manifestazione di interesse al Ministero
della cultura, avvenuta lunedì, parte ufficialmente il cammino di Savona, candidata a
Capitale italiana della cultura 2027.
Non si tratta però di un avvio ma di una tappa di un percorso iniziato oltre un anno fa,
nella primavera 2023, quando il progetto ha mosso i primi passi. Oggi, dopo 90 incontri
preliminari, 9 appuntamenti tematici, 1900 persone coinvolte, oltre 8000 minuti di
discussione, sono state raccolte oltre 200 proposte progettuali, che saranno le Nuove
rotte della cultura, tema scelto per la candidatura e titolo del dossier.
Quella di Savona è una candidatura plurale, che abbraccia un territorio vasto e unito,
che condivide con il Capoluogo l’idea di mettere la cultura al centro di un progetto
di rigenerazione umana e urbana. Sono 32 i Comuni coinvolti: Albenga, Albissola
Marina, Albisola Superiore, Altare, Bardineto, Bergeggi, Borgio Verezzi, Cairo
Montenotte, Calizzano, Carcare, Castelvecchio di Rocca Barbena, Celle Ligure,
Ceriale, Cosseria, Dego, Finale Ligure, Laigueglia, Millesimo, Mioglia, Noli, Osiglia, Piana
Crixia, Pietra Ligure, Quiliano, Sassello, Spotorno, Stella, Tovo San Giacomo, Vado
Ligure, Varazze, Vezzi Portio, Villanova d’Albenga.
La risposta del territorio è stata entusiasta e propositiva, dimostrando quanto Savona
e i suoi abitanti siano pronti a mettersi in gioco per un futuro che non riguarda solo la
Città ma l’intero Mediterraneo. Le Nuove rotte della cultura infatti vogliono porsi come
spunto di riflessione per tutte le città che si affacciano sul Mediterraneo o che a esso
sono collegate.
Sottolinea Marco Russo, sindaco di Savona: “L’ufficializzazione della candidatura è un
passaggio importante ed emozionate. Siamo partiti da lontano, quando l’idea
sembrava fuori dalla nostra portata, abbiamo fatto un cammino impegnativo, ma
esaltante, durante il quale abbiamo metabolizzato il senso del progetto e capito che
il territorio savonese ha qualcosa da dire anche all’esterno. Questo percorso
straordinario è la premessa non solo per presentare un dossier competitivo, ma anche
dare la svolta e guardare al futuro. Le “nuove rotte” ci servono per ritrovare una nostra
identità e per collocarci al centro di un’area che lega Mediterraneo, Nord Ovest ed
Europa. Siamo convinti che questa sia la strada per dare un futuro a Savona e far sì
che completi la sua transizione post industriale. Voglio ringraziare tutti coloro che
hanno partecipato con idee, proposte, oppure soltanto con la loro presenza; tutti
coloro che si sono messi in gioco, si sono fatti contagiare e che stanno contagiando
altri savonesi, affinché questo diventi sempre di più il progetto dell’intera comunità
territoriale. Voglio ringraziare anche gli oltre 30 comuni che fino ad ora hanno aderito,
cogliendo la straordinaria opportunità che si apre per tutto il nostro territorio. Ora inizia
una nuova fase, ancora più esaltante in cui continueremo a tenere insieme lo sforzo
innovativo, l’ottica globale con il pieno coinvolgimento del territorio. Una fase in cui
guarderemo sempre più in alto.”
“Il contesto nazionale e internazionale impone una seria revisione del concetto di
cultura e di applicazione ai territori – commenta Paolo Verri, coordinatore della
candidatura. Savona con tutti i comuni che appoggiano questa candidatura
fortemente partecipata possono e vogliono essere uno dei luoghi de Mediterraneo in
cui avviare una nuova, potente sperimentazione. Sperimentazione di nuovi spazi
infrastrutturali come Palazzo della Rovere e l’area di San Giacomo, da cui si domina
una baia millenaria, in cui già i Fenici approdarono facendone base per commerci.
Ma anche sperimentando nuove relazioni, che da quella tradizione millenaria
traggono origini e che le nuove tecnologie trasformano da porti in veri e propri hub di
sapere e di produzione culturale originale. Savona 2027 sarà una sorpresa straordinaria
fatta dai cittadini per una comunità italiana, europea e mediterranea in cerca di
nuove idee e nuovi sbocchi per una società più coesa e più giusta.”
La scadenza indicata dal Ministero della cultura per la presentazione delle
candidature è il 3 luglio. Nei giorni successivi si saprà l’elenco delle città partecipanti
alla competizione.
Il dossier dovrà essere concluso e consegnato entro il 26 settembre.
A seguire la Commissione del Ministero indicherà la decina finalista (12 dicembre) che
parteciperà alle audizioni finali (marzo 2025).
IL TEMA
Il tema nasce dalla nuvola di parole generata dall’ascolto di tutti i partecipanti alle
riunioni svoltesi sul territorio e condivisa dai Comuni della provincia di Savona che
appoggiano la candidatura della città per costruire un nuovo progetto socio-culturale
di sviluppo territoriale volto a ridefinire l’identità di Savona e dei paesi della costa e
dell’entroterra.
Le nuove rotte sono quelle che partono e arrivano dalla Liguria e da Savona in
particolare – porto da oltre 4.000 anni, al centro di una rete di scambi da ogni parte
del mondo – con relazioni consolidate con città e nazioni di tutto il Mediterraneo, con
cui costruire contenuti ed esperienze uniche, nuove, sostenibili, replicabili. Le nuove
rotte sono anche quelle create dalla condivisione con il pubblico, formato dai
residenti e dai turisti, chiamati a discutere e a riportare nella vita quotidiana il senso
del confronto e del dialogo culturale: 27 sono le parole individuate per un vocabolario
culturale innovativo. Le nuove rotte sono, infine, le 27 produzioni originali attivate da
Savona e altrettante inviate dal resto dell’Italia e del mondo sui temi più rilevanti del
momento. Il luogo simbolo, deputato alla produzione di contenuti, sarà il Palazzo Della
Rovere che grazie ai fondi del PNRR entro il 2027 sarà il nuovo Guggenheim del nord-
ovest, ma il progetto valorizzerà gli altri grandi monumenti culturali, a partire dal
Priamar, l’opera fortificata più imponente della Liguria, polo culturale e turistico
dell’intera regione, e dal San Giacomo, il convento francescano che sarà
completamente recuperato, per poi coinvolgere tutti i luoghi più importanti della città
e dei comuni del comprensorio. A completare la proposta il Porto di Savona, uno dei
principali porti italiani considerato univocamente all’avanguardia per tecnologie
utilizzate e per gli sviluppi a cui sta lavorando.
LA CITTÀ
Savona è la provincia più longeva della Liguria e d’Italia, con il 29,7% della
popolazione residente che ha più di 65 anni e un’età media di 50 anni (dati Istat 2023)
ed è la città ligure dove si vive meglio, secondo l’indagine sulla qualità della vita in
Italia Oggi-Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di
Roma. Ha un passato di storie economiche, politiche, scientifiche, culturali e sportive
e ha un presente di grande potenzialità con il porto, il Campus e un territorio
provinciale che conta 38 strutture museali, una capillare rete associativa di welfare,
455 società sportive con 34.259 atleti e il numero record di Bandiere Blu.
È una città che guarda al futuro, aspirando a diventare la “Città dei 90 minuti” dove,
nel raggio di 90 minuti a piedi, in treno, in bici o in auto, si può godere di un’offerta
turistica, culturale e outdoor unica. È, infine, il capoluogo di una provincia, prima in
Liguria per presenze turistiche e ottava in Italia per tasso di turisticità, a cui intende
associare una capacità di ideazione e di progettazione in cui cultura scientifica,
tecnologia e sapere artigiano si uniscono alla cultura più tradizionale per dare il via
ad un nuovo umanesimo alla portata di tutti.