di Massimo Iaretti
Pierangelo Olivieri, avvocato e sindaco di Calizzano, è stato riconfermato lunedì scorso presidente della Provincia di Savona.
La sua candidatura ha raccolto il 67% dei voti ponderati dei sindaci e dei consiglieri comunali (l’elezione del presidente della Provincia, come del Consiglio Provinciale è da alcuni anni un’elezione di secondo grado, ovvero non diretta dei cittadini) superando così il contendente Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente ” a freddo’ alcuni giorni dopo l’elezione.
Dunque Presidente un nuovo mandato. E’ cambiato qualcosa rispetto alla sua prima nomina ?
Sono stato eletto la prima volta presidente della Provincia di Arona il 30 ottobre del 2018. Allora gli enti provincia erano in uno stato decisamente di obblio, anche in conseguenza della legge Del Rio e di un referendum costituzionale che mirava a cancellarle. Poi, però, ci è vista la loro importanza in settori come il ciclo dei rifiuti o delle acque, la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità provinciale e delle scuole e si sta arrivando ad esso ad una svolta che possa delineare una Provincia 2.0, come ‘Casa dei Comuni’ e supporto con le sue strutture organizzative in particolare a quelli più piccoli. In questo senso, per fare un esempio, è stata convocata una riunione martedì per affrontare l’argomento della rottamazione delle cartelle e trovare una posizione comune.
Uno dei suoi primi atti da neo-presidente è stato quello di contattare il presidente della Provincia di Cuneo ?
Ci siamo sentiti nell’immediatezza. Conosco il presidente Luca Robaldo che è anche sindaco di Mondovì, come pure il presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino ed il presidente del Piemonte Alberto Cirio che auspico di incontrare entro la fine di gennaio.
La Provincia di Savona, oltre a confinare con le Province piemontesi di Cuneo e di Alessandria, ha legami sociali, economici, turistici, storici (un esempio è il Marchesato di Monferrato che arrivava sino al Savonese) con il Piemonte. Basti pensare che sul territorio provinciale insistono 4 diocesi, due delle quali piemontesi, quelle di Acqui Terme e di Mondovì.
Con Alessandria ci sono poi dei temi importanti infrastrutturali, come i collegamento ferroviario e la bretella di Predosa che andrebbe a rispondere ad un’esigenza di traffico internazionale dalla e per la Francia.
Cosa può fare la Provincia per quanto riguarda il mare, tenendo conto appunto che la Liguria è una regione marittima a differenza del Piemonte ?
Savona fa parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. E’ stato creato un coordinamento che oltre a Bergeggi, Savona, Vado Ligure ed Albissola comprende anche Quigliano ed Albissola Superiore, pur non essendo toccati direttamente dalla realtà portuale ma sinergici con gli altri centri. In questo caso la Provincia ha svolto un ruolo non sotto l’aspetto amministrativo ma per la sua funzione di pianificazione territoriale e politica di coordinamento.
Ci sono problemi per i quali farà sentire la sua voce nelle varie sedi istituzionali ?
Una problematiche con la quale chiederò un confronto alla Regione Liguria è quello della copertura telefonica che in alcuni punti non è carente. Di qui la necessità di un potenziamento sotto l’aspetto delle infrastrutture tecnologiche
Dunque per la Provincia vede un futuro ?
Alla luce del mutamento di linea che si avverte, anche a livello di UPI (Unione Province Italiane) e in sede regionale e statale, direi che ci si è resi conto che le Province non erano il problema. Occorre avere una visione, come dicevo prima, innovativa del loro ruolo e di ampio respiro.