Dopo il bar sequestrato sul lungo mare di Pegli interviene il presidente della Commissione regionale antimafia, Roberto Centi

“Dall’operazione di questa mattina sulla gestione del bar sequetrato sul lungo mare di Genova Pegli e dalle notizie in nostro possesso emerge un quadro preoccupante circa la presenza della camorra in Liguria. La malavita organizzata di origine campana sta riemergendo in modo significativo accanto alla consolidata rete della ‘ndrangheta calabrese”.
A dichiararlo Roberto Centi, presidente della Commissione Regionale Antimafia della Liguria.
“L’operazione congiunta di Polizia e Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura di Genova, che ringrazio per il loro incessante e prezioso lavoro, ha permesso di far emergere un tessuto nascosto di protezioni, prestanome e connivenze – spiega Centi -. Dobbiamo sottolineare che non si tratta di un caso isolato, ma di una rete occulta ben strutturata di tutte le più significative organizzazioni criminali organizzate, che solo pochi mesi fa ha permesso la copertura, sempre a Genova, anche al boss latitante Bonavota”.
Parallelamente alle sei ordinanze di custodia cautelare, nei confronti altrettante persone, eseguite stamane p il presidente Centi punta l’attenzione anche sull’attività del bar, che potrebbe diventare un bene confiscato da restituire alla comunità. “Il bar oggi è stato sottoposto a sequestro preventivo e proseguirà l’attività sotto la gestione di un amministratore giudiziario – osserva Roberto Centi -. Questo passaggio è fondamentale per permettere a coloro che vi stanno lavorando di non perdere il lavoro per cause non loro. Tuttavia penso che questo bar possa diventare presto un bene confiscato da restituire alla comunità, usufruendo della nuova legge sui beni confiscati a cui abbiamo lavorato alacremente come Commissione e che presto vedrà la luce”.
Per Roberto Centi la lotta alla criminalità organizzata, prima ancora che dalle Forze dell’ordine e dalla Magistratura, deve passare dalla diffusione della cultura dell’antimafia, a partire dall’età scolastica.
“La criminalità organizzata non si combatte solo con le indagini e le operazioni delle Forze dell’ordine, che sono fondamentali, ma sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più complesso e radicato – sottolinea Centi -. Serve lavorare fin dall’età scolastica sulla diffusione di una cultura dell’antimafia per creare negli studenti gli anticorpi necessari a saper riconoscere, e poi denunciare, il fenomeno mafioso una volta incontrato nel corso della loro vita”.

“A tal proposito ci tengo a ricordare – conclude il presidente della Commissione Regionale Antimafia – l’appuntamento di domani all’Auditorium di Villa Serra di Comago per la presentazione del progetto realizzato con le scuole dell’Istituto Comprensivo di Serra Riccò. Si tratta della chiusura del percorso di educazione alla legalità iniziato lo scorso anno e finanziato in parte dalla Regione con un bando che è ancora aperto fino al 31 ottobre”.

All’evento, in programma domani all’Auditorium di Villa Serra di Comago (Sant’Olcese, GE) dalle 10:30 alle 12:30, insieme a Roberto Centi parteciperanno: Rosanna Strata (Dirigente Istituto Comprensivo Serra Riccò Sant’Olcese), Daniela Botta (Assessore Comune di Serra Riccò), Desi Silvar (AICCRE Liguria), Roberto Bellotti (Referente Libera), Luca Traversa (Magistrato, Tribunale di Savona) e Rosa Olivieri (sindaca di Ronco Scrivia).

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