Il presidente della Commissione antimafia sui beni confiscati in Liguria alle mafie

“L’ottimo esito del bando regionale sui beni confiscati alle mafie dimostra che abbiamo promulgato una legge ben fatta, e ben applicata attraverso un bando che ha dato un risultato immediato. Mesi e mesi di audizioni in Commissione hanno portato ad un testo condiviso, concreto e immediatamente applicabile, che con i risultati raggiunti oggi attraverso il bando rappresenta una boccata d’ossigeno per una Regione come la Liguria dove la presenza mafiosa, soprattutto ‘ndranghetista, è ben radicata”.
Questo il commento del presidente della Commissione Regionale Antimafia della Liguria, Roberto Centi, al risultato raggiunto dal bando regionale dedicato alla riqualificazione dei beni confiscati alle mafie: oltre 700 mila euro per 9 progetti in 7 Comuni, a fronte di un plafond stanziato di 600 mila euro.
“Sembra passata un’eternità da quando all’inizio dell’attività della Commissione Antimafia si respirava un clima di sfiducia da parte di chi governava la Regione, visto che si arrivò anche a mettere in dubbio la capacità di poter spendere in modo rapido ed efficace i fondi messi a disposizione – racconta Centi -. Da allora abbiamo fatto un bando da 500 mila euro nel 2022, in cui sono state utilizzate tutte le risorse, abbiamo scritto una nuova legge regionale, condivisa e votata all’unanimità, e attivato un nuovo bando da 600 mila euro per cui sono arrivate richieste per una cifra superiore a quella stanziata”. “Questi risultati mi fanno pensare che fosse corretta la mia previsione di riuscire ad innescare un percorso virtuoso, potenzialmente fino a 1 milione di euro entro poco tempo – aggiunge il consigliere regionale -. Ricordo poi che oltre al messaggio simbolico molto forte nel restituire alla comunità un bene confiscato, per i Comuni, anche quelli più piccoli, si tratta di una straordinaria opportunità”.
La dotazione economica del bando è stata di 600 mila euro, e l’agevolazione regionale è concessa a copertura dell’80% dell’investimento effettuato, 90% se è un piccolo comune a farne richiesta (fino a 5 mila abitanti). Il contributo massimo concedibile a fondo perduto è di 100 mila euro. In caso di due domande presentate dallo stesso ente può raggiungere i 150 mila euro.
“Sarò felice di partecipare all’inaugurazione dei tanti beni confiscati che in Liguria avranno una nuova vita sotto forma, ad esempio, di spazi per famiglie in povertà, associazioni che difendono le vittime di violenza e coworking per i giovani – conclude Roberto Centi -. Ogni bene confiscato e restituito alla comunità rappresenta un segnale molto forte nella lotta alla criminalità organizzata: significa che in quello spazio lo Stato, e le persone perbene, hanno avuto la meglio su quelle persone che hanno ottenuto quei beni con la violenza e con i reati. Per questo motivo auspico che tutti i beni riconvertiti possano essere segnalati in modo molto evidente, per far sapere a chiunque passi che lì, in quello spazio, grazie anche alla Regione, le mafie sono state sconfitte

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