Con questo articolo inaugura la presenza sul nostro portale Guido Michelone, docente all’Università Cattolica di Milano ed al Conservatorio Vivaldi di Alessandria
Nessuno sa con precisione quanti siano i festival musicali in Italia d’estate: anche a focalizzarsi solo sui festival jazz –
che rappresentano un po’ il fiore all’occhiello nella programmazione culturale soprattutto degli enti pubblici – il numero
ondeggia tra le decine e le centinaia sull’intero territorio nazionale. Lasciando però ad altri il lavoro di statistica,
occorrono qui alcune serie considerazioni, tra il costume e la sociologia, per capire bene il fenomeno, individuando il
come e il perché di una lunga stagione, da giugno a settembre, invasa da una musica – il jazz – ormai riconosciuta
ovunque quale patrimonio universale, e in cui l’Italia sta esprimendo ottimi artisti. Se si guarda una cartina dello stivale
isole comprese si può anzitutto notare come i festival jazz interessano soprattutto le località turistiche di ogni tipologia:
mari, monti, laghi, colline, città e borghi d’arte. A frequentarli, poi, si scopre quasi subito che i festival jazz
appartengono in sostanza a due categorie: i mega (o maxi) e quelli più raccolti e contenuti. Di fatto è quasi solo una
questione di dimensioni, ben oltre i distinguo a livello qualitativo: pregi e difetti, insomma, sussistono in ambo i casi.
Senza nulla da eccepire sulle imprese faraoniche, a livello di consigli per neofiti (spettatori, turisti, villeggianti) sono
comunque da preferire i piccoli festival, quasi a gestione familiare, che consentono una migliore partecipazione agli
eventi medesimi. Ivrea (Open Papyrus) e Orta (Blue Monk) in Piemonte, Albenga (Le Rapalline In Jazz) in Liguria,
Urbino (Plays Jazz) nelle Marche, Roccella Ionica (Rumori Mediterranei) in Calabria sono solo cinque esempi, tra
Nord, Centro, Sud, significativi di ottime riuscite, giacché risolvono benissimo svariate esigenze, su cui bisognerà
primo poi riflettere per elevare ulteriormente il tasso artistico culturale di ogni iniziativa.
Guido Michelone