Valenza, presentata la stagione del Teatro Sociale

Valenza apre alla suggestione della poesia, alla potenza della parola, all’universalità del classico, alla carnalità della danza, al godimento della commedia, alla complessità del contemporaneo.

Torna dai primi di novembre, APRE, la stagione del Teatro Sociale di Valenza, diretta da Roberto Tarasco. E torna per accogliere sei originalissimi appuntamenti con lo spettacolo dal vivo ed  una serie di iniziative collaterali per portare, ancora una volta, il teatro e le sue infinite declinazioni al centro della comunità.

Sei appuntamenti organizzati dalla Coop CMC/Nidodiragno diretta da Angelo Giacobbe e da Fondazione Piemonte dal vivo, sotto l’egida del Comune di Valenza.
“La stagione 2022/2023  –  dichiara Matteo Negrin direttore di Piemonte dal Vivo – porterà in dote alcune significative novità, emerse in via sperimentale durante il periodo dell’emergenza sanitaria e confermate con convinzione nella programmazione – auspichiamo ordinaria – degli anni futuri qui al Teatro Sociale di Valenza. È dunque una programmazione in cui l’approccio innovativo, in cui l’incontro con il “nuovo” è inteso come pratica concreta di rinnovamento rispetto a ciò che è stato, è sempre organicamente culturale e sociale prima ancora che tecnologico e digitale”

 

A inaugurare, venerdì 4 novembre, è Cose che non avremmo sperato di potervi dire, pirotecnico spettacolo che unisce sullo stesso palco lo scrittore e divulgatore Roberto Mercadini (oltre 155.000 i follower del suo canale YouTube) e Guido Catalano, vera e propria rockstar della poesia italiana.

Mercadini e Catalano, simili e complementari, opposti e analoghi, raccontano le proprie solitarie vicissitudini e la loro lunga amicizia, fra palesi somiglianze e altrettanto palesi differenze: un inedito incontro tra due geniali sensibilità umane e artistiche.

 

Sabato 26 novembre ecco lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini, protagonista di Alfabeto delle emozioni, un viaggio, struggente e ironico, nel labirinto del nostro sentire. Attraverso un immaginario alfabeto in cui ogni lettera rappresenta un’emozione (P come Paura, F come Felicità…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie: da Arthur Conan Doyle, che mette alla prova i suoi amici sul tema del dubbio a Marc Chagall, che non riesce a reagire alla scomparsa di Bella Rosenfeld, fino ad Al Capone, boss potentissimo e feroce, che trema alla vista di una siringa. Con irresistibile estro e divertimento, Massini mette in scena tutta la forza e la fragilità dell’essere umano.

 

È uno spettacolo di grandissima energia quello in cartellone venerdì 9 dicembre: Prometeo, per la regia di Gabriele Vacis e la scenofonia di Roberto Tarasco, indaga il senso profondo della tragedia di Eschilo restituendone tutta la potente contemporaneità grazia alla forza degli undici giovani attori del gruppo PEM Potenziali Evocati Multimediali, appena applauditi al debutto al Teatro Olimpico di Vicenza, nell’ambito del prestigioso Ciclo di Spettacoli Classici. Nei loro corpi, animati dalle parole di Eschilo, rivive il mito di quel Prometeo, portatore della conoscenza ma anche simbolo della ribellione e del coraggio. Uno straordinario percorso drammaturgico, condiviso da Vacis con tutti gli attori, che attraversa la parola, l’azione fisica, il canto e la musica.

 

Un Poyo Rojo – lo spettacolo in programma, in prima regionale, sabato 4 febbraio nell’ambito della rassegna diffusa di danza contemporanea “We Speak Dance” – è un progetto nato a Buenos Aires nel 2008 ad opera dei coreografi e performer Nicolàs Poggi e Luciano Rosso. Da allora gira il mondo in una tournée che ha toccato il Centro e Sud America, l’Europa e la Nuova Caledonia, registrando ovunque il tutto esaurito.

Uno spettacolo esplosivo, che contamina danza e atletica, arti marziali e acrobatica, clownerie e variété: una divertente partitura corporea, animata dai bravissimi Alfonso Barón e Luciano Rosso, fatta di seduzione e conflitto, desiderio e comicità.

 

Sabato 18 febbraio una apprezzata  realtà locale, ovvero la Compagnia Spazio Idea, diretta da Simona Barbero, fa rivivere sul palcoscenico valenzano il teatro di Carlo Goldoni con un numeroso gruppo di attori. Liberamente tratto dalla commedia Gl’innamorati – nella quale Goldoni mise in discussione il sistema teatrale che costringeva gli attori destinati al ruolo di innamorati a recitare in modo enfatico e convenzionale – lo spettacolo è un efficacissimo esempio di teatro nel teatro. Perché “la via del teatro – afferma la Barbero – apre le porte del possibile, aiuta a immaginare: è un potente rituale collettivo che chiama a raccolta l’umanità intorno a temi di volta in volta diversi”.

 

Chiude la nuova stagione del Teatro Sociale di Valenza, venerdì 3 marzo (a vent’anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber), lo spettacolo Il dio bambino.

Terzo capitolo del teatro d’evocazione di Gaber e Luporini, Il dio bambino è un testo di tragicomica contemporaneità sulla crisi di un uomo di mezza età, in bilico fra responsabilità ed eterna adolescenza. La regia di Giorgio Gallione ne valorizza attualità ed empatia e trova un perfetto connubio con l’interpretazione del talentuoso attore di cinema, teatro e tv Fabio Troiano che, contrappuntato dalle canzoni di Gaber, restituisce l’ironia, il cinismo ma anche la tenerezza di questa pièce.

Un omaggio al teatro di Giorgio Gaber e una sorta di “ritorno a casa”, perché è proprio al Teatro Sociale che lo spettacolo Il dio bambino ha percorso un importante tratto del suo iter produttivo.

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