Quiliano, la Lista Sansa a fianco del Comprensivo dopo che il presidente Toti ha annunciato l’intenzione di rivolgersi a Valditara

“Per il presidente Toti la scuola non deve esprimere idee, non deve insegnare a pensare, ma deve essere serva muta di chi comanda”. Questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa alla richiesta di sanzioni, da parte del governatore Toti, per l’Istituto Comprensivo di Quiliano che ha espresso la propria contrarietà al progetto rigassificatore a Vado.
“Alle comprensibili preoccupazioni ambientali di una scuola per un impianto a cui sembrano essere favorevoli solo Toti e la sindaca uscente di Vado Monica Giuliano  – spiega Ferruccio Sansa – Toti ha risposto in modo intimidatorio, annunciando di informare il ministro Valditara per chiedere chiarimenti e provvedimenti. Insomma, chi parla, chi osa esprimere preoccupazioni per la propria salute va punito”.
“Ricordo – aggiunge Sansa – che Vado e i comuni limitrofi in questi anni si sono beccati: una centrale a carbone accusata di aver provocato migliaia di morti, una centrale a gas, 9 siti da bonificare, 2 stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, 2 discariche, un porto che ha tolto il mare alla città, un cantiere per i container, un retroporto, il cantiere per costruire i cassoni della diga di Genova e adesso addirittura un rigassificatore che, in caso di incidente, sarebbe peggio di una bomba atomica”.
“Le parole di Toti sono inammissibili e gravi per i docenti e gli studenti di Quiliano, che come Lista Sansa difenderemo in ogni modo e con ogni possibile iniziativa – sottolinea Selena Candia -. Sono parole gravi e inammissibili anche perché rivelano la visione che Toti ha dell’insegnamento: le scuole devono essere serve di chi comanda e la libertà di espressione, quando tocca argomenti che non piacciono, va punita dal Ministero”.

“Il Collegio entra comunque in modo proprio in questioni educative che hanno pertinenza con il suo ruolo formativo, come i progetti di educazione ambientale eventualmente proposti dalla Regione, che nel contempo si fa promotrice di un intervento ritenuto non conforme ai principi di salvaguardia dei beni del territorio – osserva Roberto Centi -. Inoltre chiamare scienza, come si legge nel comunicato della Giunta, un provvedimento che ha semmai a che fare con la tecnologia e la tecnica, indica una sovrapposizione tra due sfere ben diverse, con scopi e statuti diversi, che purtroppo sempre più si tende a confondere per scopi che nulla hanno a che fare con la scienza stessa, ma con le leggi del mercato e con opzioni politiche, a prescindere dal giudizio che se ne può dare”.

Lascia un commento

Chi Siamo

Benvenuti sul Giornale del Limonte. Siamo tre redattori che hanno la passione di condividere e chiacchierare le ultime notizie del Piemonte e della Liguria, in particolare sulle province piemontesi di Alessandria, Asti e Cuneo, passando per Genova, La Spezia, Imperia, Savona e molto altro.

Le scelte degli editor

@2023 | Il Giornale del Limonte | Tutti i diritti riservati | Powered by Callidus Pro