Portofino, il Tar Liguria sul Parco boccia Pichetto Fratin e Toti

di Massimo Iaretti

Il mini Parco del Monte di Portofino non s’ha da fare. Lo ha stabilito la sentenza del Tar Liguria che ha dato piena ragione al ricorso dell’Associazione Amici del Monte di Portofino e del Onlus Verdi Ambiente Società difesi dall’avvocato Daniele Granara. I giudici amministrativi hanno così bocciato l’impostazione contenuta nel decreto del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin che sanciva un parco nazionale di Portofino ristretto ai 3 comuni originari dell’esistente parco regionale. La sentenza, che accoglie argomentazioni avanzate dall’avvocato Granara (che è anche Presidente dell’Associazione Internazionale “Amici del Monte di Portofino”), riporta i confini del Parco nazionale a quelli individuati dall’ISPRA, ovvero agli undici Comuni già inseriti nel precedente decreto a firma del Ministro Roberto Cingolani. “Ora grazie alla perimetrazione estesa al territorio di 11 comuni, ovvero Recco, Avegno, Tribogna, Cicagna, Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Coreglia Ligure, Zoagli e Chiavari – dice l’avvocato Granara – si auspica una pronta e tempestiva redazione della perimetrazione definitiva”. L’Associazione Internazionale “Amici del Monte di Portofino”, con il suo vice presidente Marco Delpino, nel ribadire l’impegno ultracinquantennale per la tutela del territorio, sottolinea l’opportunità “per una riqualificazione, anche sul piano economico, dei Golfi Tigullio e Paradiso in sinergia con il già consolidato Parco nazionale delle Cinque Terre, conosciuto e apprezzato nel mondo e meta del più qualificato turismo internazionale”.

Dal mondo politico arriva l’intervento della Lista Sansa che sottolinea come “Il Tar della Liguria conferma quanto abbiamo sostenuto per più di due anni: Giovanni Toti e la sua maggioranza hanno compiuto una forzatura delle regole per realizzare a Portofino il Parco Nazionale più piccolo d’Italia, con un perimetro a tre Comuni contro gli undici che ne avevano fatto richiesta. Una scelta anacronistica che rischiava di compromettere le opportunità di sviluppo di un vasto territorio per salvaguardare i voti di pochi cacciatori”.

Questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi che fa un paragone con il Masterplan dell’isola Palmaria: “anche qui si è cercato di non ascoltare i territori calando dall’alto un progetto utile solo alle convenienze politiche di chi l’ha proposto”.

Tags: Granara Tar

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